sabato 9 agosto 2014

Veronica, la Mayalona cuginetta porcellina

mamma porno

Consumammo solo un primo e un dolce accompagnati da acqua minerale.
Continuavamo a scambiarci occhiate e battutine...
"L'aria del lago ti rende affascinante..."
Lei rideva compiaciuta e sfregava le ginocchia contro le mie.
Tornammo in albergo , giusto il tempo di rinfrescarci e sistemarci dopo l'avventura in bagno. Veronica si cambiò : voleva indossare la gonnellina color grigio fumo comprata la mattina


Nel pomeriggio salimmo con l'auto su un poggio, visitammo un piccolo borgo e ci godemmo il sole e la vista delle acque del lago di Garda. La concessione di qualche fugace effusione e l'emozione suscitata dal paesaggio vennero più volte interrotte dalle energie sessuali che prendevano il sopravvento. Ci scambiammo battute e promesse di momenti erotici sopra ogni immaginazione. Le dissi chiaramente che prima o poi sarei passato dalla dolcezza al dominio completo. Lei sembrava divertita. Scendendo di nuovo al lago, il breve tragitto automobilistico offrì a Veronica l'occasione di stuzzicarmi ulteriormente. A parte la gonna tenuta piuttosto alta, al punto che potevo scorgere con la coda dell'occhio quasi tutta la coscia, lei cominciò a sistemarsi il reggiseno, mettendo in evidenza, con prepotenza, le sporgenze e scoprendosi ripetutamente la spalla per regolare le spalline.
La vista incerta del biancore della pelle, il pensiero di quei seni profumati e morbidi sotto la maglietta , mi ipnotizzarono quasi, al punto che mi resi conto di guidare in mezzo alla strada.
- Prima di stasera dovrò saltarti addosso ancora un paio di volte se continui cosi....-
- Basta così poco? Mi stavo solo aggiustando.-
Quel modo di fare deciso andava ben oltre il carattere di Veronica. Da quando eravamo lì si era sciolta del tutto, aveva messo da parte tutti i freni ed aveva cominciato a spingere forte sulle leve delle mie passioni ed apprezzai il fatto, anche se non sospettavo fin dove volesse arrivare .
Veronica allentò la cintura di sicurezza, quel tanto che bastava a permetterle di muoversi, appoggiò la mano sulle mie gambe e avvicinò il viso al mio collo.
Mi annusava, mi leccava il collo e succhiava il lobo del mio orecchio. Ci fermammo ad un semaforo, mi girai verso di lei e la sua lingua lambì le mie labbra, le socchiusi e quel piccolo assaggio si trasformò in un bacio dolcissimo. Rimasi senza fiato, perso nelle sensazioni che mi dava la sua lingua, trovando il tutto irresistibile, sentivo il suo seno schiacciato contro il mio braccio e la sua mano che mi accarezzava la gamba.
Arrivammo finalmente in un luogo sperduto, in mezzo ai campi. Non c'era nessuno. Slacciai la cintura e mi avvicinai a lei, le accarezzai il viso.
Ci scambiammo un altro bacio, irresistibile, ancora più profondo, voglioso, incredibilmente sexy. I baci si susseguivano. Le mie mani scesero lungo il suo collo, le alzai la maglietta e i polpastrelli scorrevano lungo la sua scollatura. Si staccò da me. “Leccamele, baciamele....” Accolsi quell'invito e la mia bocca scorse lungo il suo collo e scese, la punta della mia lingua disegnava i contorni della sua scollatura fino a quando non liberai un seno e continuai a disegnare i contorni del suo capezzolo che sentivo crescere nella mia bocca. Il respiro di Veronica era corto e pieno di desiderio, stringeva la mia testa verso il suo seno e liberò anche quell'altro in una chiara richiesta. La mia bocca si spostò e anche l'altro capezzolo ormai turgido e caldo venne accolto tra le mie labbra. Improvvisamente la mano di Veronica si fece più audace sulla mia gamba, mi stava accarezzando lungo tutta la mia erezione, stringendo ritmicamente. Il mio cazzo cresceva sempre di più tra le sue dita. Le tolsi definitivamente la maglietta ed i suoi seni sobbalzavano ad ogni respiro. Le mie dita scorrevano ora sotto la gonna, scorsi l'elastico delle sue mutandine, mi chinai e lo baciai. “Non qui....”, mi disse, con la voce spezzata dal desiderio. Mi prese il viso e lo avvicinò al suo, mi baciò, la mia mano si infilò nelle sue mutandine e quando sentì le labbra bagnate, lei ebbe un sussulto e aprì le gambe per facilitarmi l'accesso. Le mie dita si fecero più birichine e salirono fino al clitoride. Un'altra scossa pervase la mia dolce porcellina Veronica che chiuse gli occhi e aprì la bocca. La baciai, le leccai le labbra e la lingua, mossi il mio dito sul clitoride dolcemente, ritmicamente e lei cominciò a muovere il bacino. Ormai la sua mano mi stringeva, mi accarezzava. Si staccò poi e cominciò ad armeggiare con i miei pantaloni fino a quando la mia erezione fu libera. Fece scorrere i suoi polpastrelli lungo l'asta e poi la strinse, la sua mano come seta lo stringeva e lasciava scorrere le dita lungo la punta. Ero in estasi, ci guardammo, le nostre mani erano ormai profumate dai nostri umori. Tolsi le mani dal suo sesso e le avvicinai alla mia bocca e le assaggiai,le avvicinai alla sua di bocca e le mie dita si trovarono in mezzo ad un nostro bacio. Le leccammo insieme, dividendoci il suo sapore, guardandoci negli occhi.
“Ti voglio ora....” mi disse trovando ora la cosa stuzzicante e superando i freni inibitori precedenti.
Abbassai il suo sedile e le allargai le gambe mentre sprofondavo sul suo inguine con la mia bocca. Leccai a lungo sentendo nelle mie orecchie i suoi gemiti di piacere. Quando mi accorsi che era bagnatissima mi fermai, mi infilai un preservativo. La distesi bene sul sedile allargandole le gambe il più possibile e poi la penetrai dolcemente.
All'inizio mi mossi piano, poi lei attorcigliò le sue gambe attorno al mio corpo e capii che stava godendo. Mi girai e la feci mettere sopra. Ora era lei che si muoveva per godere e lo faceva molto velocemente. Io le massaggiai a lungo i seni e non riuscii a rallentarla.
Venimmo nello stesso momento e, dopo un lungo flash di piacere, crollò su di me.
La coccolai per un po' ed alla fine mi accorsi che si era addormentata nuda tra le mie braccia. Era in credibile pensare alla carica erotica di una donna, sposata con un marito da copertina, madre di due figli, ma così sincera con il suo corpo da concedersi ogni desiderio, a volte anche i più osceni, a tratti anche quelli più disgustosi, da quello che mi aveva raccontato molte volte. Finite quelle giornate di sesso, quei week-end di “relax” in cui abbandonava marito e figlio per le sue “vacanze di wild sex”.
La svegliai dopo qualche minuto, mi accarezzò di nuovo il membro lentamente, regalandomi ancora brividi di piacere. Ci staccammo, un altro bacio lungo, setoso e ci rivestimmo in qualche modo. Arrivati in albergo, stesi sul letto, ci coccolammo. Era un continuo scambio di baci, carezze e morsi al collo e alle orecchie . Eravamo entrambi esausti e felici. Tenendoci stretti stretti dolcemente ci addormentammo insieme, abbracciati. Avevamo bisogno di un po' di sonno per recuperare le belle fatiche del giorno e prepararci al meglio per la sera.
Fu Veronica a svegliarsi prima, non me accorsi. Quando mi svegliai, non la vidi a letto ma sentii il rumore della doccia. Tirai fuori dalla mia valigia uno dei regalini che le avevo portato: il vestitino nero cortissimo. Quando uscii dalla doccia trovò il vestito sul letto che avrebbe dovuto indossare; all'inizio mi guardò un po scettica:
"Ma non ho il fisico per quello...e poi è troppo corto..." mi disse....
"Mettitelo e sarai uno schianto"
Indossò il vestito con sotto un reggiseno e un perizoma nero che aveva tra le sue cose : guardai divertito il suo vestirsi. Mi piaceva vederla vestirsi e prepararsi. Poi si guardò allo specchio poichè aveva paura che fosse troppo corto, si vedesse troppo... ma era decente e seducente .
Una volta pronti, presa la macchina ci avviammo va cercare un posto per cenare.
Verso l'imbrunire, scelto il luogo ove cenare, le offrii l'aperitivo . Mentre eravamo lì ricevetti un sms da mia sorella
"Domani vengo a trovarvi .. ma non dire nulla a Veronica e non aprire la busta che vi ho lasciato. P.s : mi ha scritto che state godendo come maiali.. non posso perdermi questa cosa."
L'atmosfera era carica di euforia e di strane sensazioni, che ci portarono a mangiare con gusto una pizza bevendo vino e scambiandoci commenti poco educati sugli altri clienti del ristorante. Ne approfittai anche per frugare con la mano sinistra sotto il vestito di Veronica e accarezzai
le sue gambe dal polpaccio fino alla coscia, senza raggiungere il suo sesso aspirando a renderlo umido e arrendevole.
Lei mi guardava e i suoi occhi ridevano di gioia. Era splendida e il suo splendore era reso abbagliante da quella carica erotica che l'aveva colta in questi giorni. Dopo cena completammo il giro della cittadina, molto animata e luminosa.
L'aria romantica del luogo era l'ideale per smaltire il pasto. Veronica mi teneva a braccetto e si stringeva a me al punto che potevo percepire il rigonfiamento del seno. Qualche bacio salutò la notte e infine ci dirigemmo in albergo.
Già il breve percorso che ci divideva dal secondo piano e dalla stanza offrì innumerevoli spunti di provocazione reciproca.
Mentre chiedevamo la chiave in portineria, allungai la mano per accarezzarle il sedere. In ascensore lei si voltò con fare sbarazzino e mi mostrò il sedere tirandosi su il vestito velocemente.
In meno di un giorno mi ritrovai accanto una compagna del tutto nuova, una ragazza disinibita e aperta a nuove esperienze, una donna capace di far perdere la testa a qualsiasi uomo non solo con il suo splendido corpo ma anche con la testa, sfiorando abilmente i tasti del mondo dell'eros.
La sua voglia di esibirsi, il suo sguardo, la sua bramosia di nuove esperienze mi trasportavano in una dimensione di coppia del tutto nuova, con risvolti e prospettive ancora tutte da scoprire. Aprimmo la porta e la presi in braccio. Arrivai vicino al letto con Veronica ancora in braccio. Non appena allentai la presa lei sedette sul bordo del letto e, con movenze feline, iniziò ad indietreggiare fino ad appoggiarsi con la schiena alla testata.
Il suo stavolta era uno sguardo di sfida, voleva mettermi alla prova, voleva capire se adesso ero al suo livello, se ero in grado di farla godere, di farla s**tenare ma allo stesso tempo di domarla, quello che desiderava, stanotte, era un padrone.
Mi spogliai sotto i suoi occhi vogliosi ,lasciai cadere a terra anche i boxer e rimasi nudo; le ordinai di spogliarsi e lei lentamente e con fare sensuale si levó i vestiti
La mia erezione era marmorea, il mio cazzo durissimo era la dimostrazione dell’irresistibile e prorompente sensualità di Veronica la “mayalona”, della sua bellezza, del suo essere, adesso come non mai, totalmente e pericolosamente donna.
La componente carnale della mayalona si era manifestata con grande forza, ma non ne conoscevo ancora i limiti, non sapevo ancora quanto poteva essere forte, dovevo assolutamente evitare che potesse sentirsi in qualche modo “sbagliata”, doveva sentirsi a suo agio, solo in questo modo sarebbe stata in grado di soddisfare ogni mio desiderio.
Rimanendo in piedi accanto al letto le accarezzai teneramente la testa per poi avvicinarla al mio pene. La sua lingua saettò subito sulla cappella con grande maestria e in un attimo ingoio il mio cazzo infilandoselo fino in gola. Mentre la sua passione si accendeva mi scostai.Dai suoi occhi traspariva una certa sorpresa, convinta com’ era di poter dirigere lei il gioco: evidentemente si sbagliava.
Le dissi “ Aspettami dove sei ed inizia a toccarti “ e mi allontanai andando verso la mia valigia.
Lì presi l’olio che avevo saggiamente acquistato e dallo zaino tirai fuori una bandana.
Tornai quindi verso il letto e fui felice di vedere che la mia dolce Veronica aveva obbedito alle mie richieste rimanendo immobile a cosce spalancate iniziando, nel frattempo, a masturbarsi
Appoggiai l’olio sul comodino e le dissi:
- Questo è per il tuo culetto tesoro, sei contenta??? Stanotte credo che lui sarà il grande protagonista, è da tanto tempo che ho voglia di giocarci…lei mi guardò senza rispondere, continuava a masturbarsi e sembrava curiosa di scoprire quali sorprese avevo preparato per lei…
- Ora vieni qui vicino che iniziamo il nostro gioco…
Mi avvicinai di nuovo e le passai la bandana davanti agli occhi stringendola poi dietro la testa con un nodo stretto ma abbastanza comodo così da evitare che potesse venir distratta da qualsiasi tipo di dolore o fastidio. Sentivo che le mie mosse erano state azzeccate e non appena fu bendata Veronica allungò una mano e iniziò ad accarezzarmi il cazzo. Le sue dita erano veloci e le sue carezze mi davano un sottile ma intenso piacere. Fermai quindi la sua mano afferrandole il polso e scostandola dal mio pene.
Adesso volevo che lei ricevesse soltanto, volevo che si sentisse in balia delle mie attenzioni, delle mie mani, della mia lingua, del mio pene. Avevo iniziato il mio gioco di dominazione. La feci alzare da letto e la accompagnai al centro della stanza, il suo corpo vibrava di voglia ed iniziai a sfiorarla con carezze leggerissime, quasi impercettibili.
Adesso Veronica era del tutto incapace di sottrarsi a me, ora il mio dominio su di lei era assoluto.
La mia lingua iniziò così a passare sul suo corpo, molto lentamente passai dal lobo dell’orecchio al collo, quindi scesi giù verso il seno .Iniziai allora a mordicchiarle il capezzolo sentendola vibrare e leggermente ansimare di piacere.
Continuai a farmi strada con la lingua sul suo corpo e scesi giù fino all’ombelico, poi ai fianchi e poi giù….
Quando,in ginocchio, mi trovai di fronte alla sua fica evitai di leccarla come avrei voluto e rimasi fermo ad annusarne il profumo. Sentii la sua voglia convertire tutta in mezzo alle cosce e le sfiorai le labbra scoprendola letteralmente fradicia.
Continuai a scendere con la lingua e le leccai avidamente le gambe fino ad arrivare ai piedi. La mia lingua passava fra le sue dita per poi risalire su e fermarmi ancora a pochi centimetri dalla sua fichettina meravigliosa.
Questa volta non mi fermai oltre su quel bocconcino prelibato ma tornai su per baciarla prima con dolcezza, poi sempre più selvaggiamente intrecciando le nostre lingue in una danza lussuriosa.
Mentre ci baciavamo le nostre mani non riuscivano a stare ferme. Il mio cazzo era alle stelle mentre la masturbavo prima con una, poi con due, poi con tre dita riempiendola e facendola sussultare ad ogni affondo ma senza dimenticarmi il mio obiettivo di quella notte, il suo sederino ancora vergine.
Fermai allora quello splendido momento e feci mettere Veronica a quattro zampe per terra al centro della stanza, ancora bendata e andai velocemente a prendere l’olio.
Passai quindi vicino alla valigia e presi la macchina digitale.
Accesi la macchina e Veronica, da navigata puttana televisiva, esclamò subito:
- Cos’era quel rumore??? Mica vorrai……
- Sì tesoro, voglio fotografarti mentre fai la troietta......
- Mmmmmm….ti piace vedermi troietta vero ? Ok, ti accontenterò, così potrai vedere quando vuoi quanto sa essere zoccola la tua cuginetta........Infatti Veronica è la mia dolce cuginetta che cornifica da sempre suo marito con me....Quella volta ci sarebbe stato anche molto di più. Così dicendo aprì lentamente le gambe e alzò il culo in modo che io potessi vedere meglio quello spettacolo. Portò indietro le mani e cominciò ad allargarsi le natiche mostrando il suo buchetto voglioso di attenzioni e disse:
- Va bene così ??….che dici è una posizione abbastanza da troietta ?
Non risposi ma mi avvicinai al suo culetto aperto e iniziai a colarle sopra l’olio.
Lei reagì con un gemito di goduria mentre io con la mano sinistra la massaggiavo e spandevo l’olio su quel culo divino e con la destra s**ttavo le prime foto.
Lei era fantastica, il suo culetto era lucido e brillante e quel buchino era troppo invitante per poter continuare solo ad osservare, così appoggiai la macchina fotografica a terra e iniziai a leccarla tutto intorno all’ano per poi affondare la lingua in quel buchetto finora inaccessibile, mentre con la mano sinistra le stimolavo il clitoride.
Veronica, per nulla imbarazzata dall’accogliere per la prima volta la mia lingua nel sedere, muoveva ritmicamente i fianchi così da farmi leccare a fondo il suo buchetto mentre diceva:
- Sì, fammi godere, leccami il culo, voglio dartelo tutto il mio culo, dai, giocaci, è tuo….
E mentre diceva così smisi di leccarla e ripresi la digitale, zoomando sul quel culo appena appena aperto dalla mia lingua.
Iniziai così a masturbarle lentamente l’ano con l’indice, senza andare troppo a fondo ma ruotando il dito così da allargarla e prepararla bene al mio pene mentre continuavo a riempirla d’olio che rendeva tutto ancora più eccitante.
La porcellina godeva come una vera troeitta e, mentre le sditalavo il culo finora illibato, lei si toccava la fica bagnata .
Provai a masturbarla con due dita. Il culetto velocemente cedette e le infilai dentro insieme indice e medio, senza spingere troppo violentemente ma continuando ad allargarle il buchetto.
Non mancai di immortalare la mia dolce cuginetta con due dita nel culo e lei, che finora era stata in silenzio godendosi la nuova esperienza, disse:
- Sì porco, ti piace vedermi il culo aperto eh.....???? Mmmm e adesso…cosa farai ??? Forse credo di saperlo…mmmmm…penso proprio che ora vorrai incularmi come una lurida zoccola …ho indovinato ? sì, vero ???
Risposi alla sua domanda colandole altro olio nel sederino e strusciandole il mio pene sulle chiappe.
Appena sentì il mio pene disse:
- Ahhhh il mio cuginetto porco non perde tempo eh ??? Dai, sfondami ben bene dai……
La mayalona sembrava del tutto incurante del fatto che avrebbe potuto provare dolore anche se il lavoretto di lingua e dita che avevo fatto, e tutto l’olio che avevo usato, erano quasi una garanzia sul fatto che non le avrebbe fatto troppo male.
Così la mayalona spinse contro il mio cazzo, andando indietro con il bacino dimostrando ancora di più quanta voglia aveva di prenderlo. Anche grazie all’azione lubrificante dell’olio le fui subito dentro.
Lei reagì irrigidendosi e lanciando un’urlettino acuto. Io, del tutto incurante del suo dolore, cominciai quindi a spingere colandole contemporaneamente ancora olio sul suo buchetto ora riempito dal mio uccello. Piano piano le misi dentro tutta la cappella sentendo il suo ano che si stava lentamente dilatando. Iniziai quindi a spingere con Eleonora che evidentemente iniziava ad abituarsi a quella sensazione nuova. Era chiaro che stava godendo. Cominciò quindi a muovere il bacino con più decisione.
Tirai fuori il mio pene e presi ancora la macchina digitale.
Le dissi:
- Ti piace essere inculata vero ? Mmmm…lo vedo…..fra un po’ ti sbatterò come si deve ma ora voglio un bel ricordino di questo momento. Dai, apriti bene che voglio immortalare il tuo culo appena sfondato…
Ormai era una schiava in mio potere, obbedì e si allargò le chiappe ricevendo i primi flash. Le foto erano spettacolari, una vera goduria per gli occhi.
- Ok, sei stata proprio brava…ora ti farò godere come piace a te….
Stavolta la cappella entrò dentro ben più agevolmente e così iniziai a pomparla con maggior vigore. Ogni volta che entravo Eleonora emetteva un gridolino strozzato. Mi piaceva da morire vederla godere così, vederla ansimare con il mio cazzo in culo .
Io intanto continuavo aprendogli quel culetto non più vergine. Ero quasi al culmine del piacere, cosa che sentii anche lei dalle contrazioni del mio uccello e disse:
- Vieni nel culo, ti prego riempimi, ti prego non uscire, dai, riempimi il culo !
Mi sembrava giusto esaudire il suo desiderio, quindi la afferrai per i fianchi e inizia a sbatterla più forte. Veronica, la stellina della tv, gemeva ed urlava e continuava a incitarmi:
- Si, sbattimi così, spaccami il culo, dai ancora, ancora, ancora….
Fin quando venni riempiendole il culo di caldo sperma.
Uscendo la visione del suo buchetto tutto aperto e dilatato fu uno spettacolo.
Lei era ancora bendata, a quattro zampe sul pavimento, come una cagna in calore, affamata di sesso, con il mio sperma che iniziava a gocciolare dal suo buchetto che ora appariva ben diverso dallo stretto pertugio di prima.
Le passai una mano sulla fica e la trovai ancora fradicia, evidentemente ipereccitata dalla sua prima esperienza anale. Lei tremava e non si muoveva più, così ne approfittai per farle un bel servizio fotografico completo.
Rimisi poi la macchina fotografica a posto e le dissi:
- Brava cuginetta il tuo culo era fantastico, a te è piaciuto??
- Si, ora mi brucia da morire ma ho goduto veramente tanto…..grazie cuginetto…..
- La senti la mia sborra che ti cola dal culetto??
- Si…mmmm…è una sensazione molto eccitante….
- brava troietta, ti piace sapere che ti sono venuto in culo vero?? Allora fai la brava fino in fondo e ora succhiami bene il cazzo….dai…..
Non sapevo se avrebbe accettato o meno, qualche tempo fa non le avrei mai neanche proposto una cosa del genere, succhiare il cazzo che le aveva appena rotto il culo, ma ora tutto era possibile, infatti disse:
- Si tesoro mio, fammelo succhiare bene….
E così dicendo iniziò a leccarmi l’uccello con la consueta maestria fino a quando, ormai soddisfatto, non mi tirai indietro e le tolsi la bandana che le copriva la vista.
- Dai, le dissi, Andiamo a farci una bella doccia.
- Ok cuginetto, ma…sono stata brava???? E’ vero che sono la tua troietta??
- Si tesoro, sei la mia troietta, l’unica capace di farmi godere così… Ma sappi che per domani ho in previsione delle cose molto particolari.. il bello deve ancora venire. I

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