lunedì 17 febbraio 2014

con la signora Gloria, 1

La signora Gloria è la mia vicina di casa, ha circa 60 anni e vive con il marito in un appartamento alla scala accanto; non è bella, è minuta, porta gli occhiali e ha i capelli biondo cenere.
Un giorno la incontrai per strada, appena la vidi il mio sguardo fu attirato dalla sua camminata, passi brevi, quasi si trascinasse per la via, quella mattina indossava un vestitino bianco traforato che le arrivava al ginocchio, lasciando trasparire le cosce e le gambe magre, ad attirarmi furono i capelli che aveva colorato di un rosso fuoco molto arrapante, si voltò e dai suoi occhiali mi sorrise e disse:

venerdì 14 febbraio 2014

con la signora Gloria, 3

Ancora una volta Gloria mi telefonò, era in fregola, voleva assolutamente che andassi lì da lei per scoparla. Mi precipitai da lei, in effetti avevo il cazzo che mi bolliva nei boxer, suonai al citofono e mi venne aperto, entrai nell’ascensore e intanto mi stringevo la mazza nella mano. Mi precipitai alla sua porta e Gloria mi venne ad aprire, aveva fatto la messa in piega ai capelli, si era truccata pesantemente, come una troia e portava enormi occhiali stile anni ’70, aprì la vestaglia rossa che portava e sotto stava solo con collant color carne trasparenti e due scarpe avorio, con zeppe altissime, iniziò a camminare su quelle zeppe, a malapena riusciva a mettere un piede davanti all’altro, io la seguii dicendole parole zozze che la facevano ridere come una troia.
“cosa vuol dire questa messinscena, vecchia bagascia che non sei altro, dove hai trovato queste scarpe da troia?”

giovedì 13 febbraio 2014

lucia 12 - a casa di egle

Una mattina suonarono alla porta di casa, Lucia era uscita così andai io ad aprire, era Egle, la vicina 70enne che avevo scopato una settimana prima.
“Buongiorno Egle, entra prego.”
“Lucia non c’è?”
“No, vuoi dire a me?”
“Io vado da mia figlia per una settimana, di solito quando parto lascio le chiavi di casa a Lucia così mi dà l’acqua alle piante, puoi dargliele tu appena torna?” mi allungò le chiavi di casa sua.
“Puoi andare anche tu se ti va.” Aggiunse sorridendomi.
“Starai via una settimana, come farò senza te?”
“ma via non prendere in giro, con tutte le donne che hai.” Disse a bassavoce.
“parti subito?”
“ho il treno dopo pranzo perché?”

martedì 11 febbraio 2014

lucia 11 - la vicina di casa

Una mattina mi svegliai nel letto di Lucia, lei non c’era, dopo un po’ sentii la sua voce venire dal salotto, c’era anche un’altra persona con lei, mi alzai dal letto e senza fare rumore andai in bagno, poi, dalla porta, cercai di sbirciare per vedere chi fosse, era la signora Egle, la vicina di casa di Lucia e sua cara amica, Egle ha circa 70 anni, capelli bianchi, corti, con un corpo ormai abbandonato a sé stesso ma che da giovane doveva essere una gran figa.
“lo so che sono vecchia, però ho ancora tante voglie!” esclamò Egle, le sue parole mi incuriosirono e stetti a sentire con attenzione.
“è normale, non devi sentirti imbarazzata.”
“anche tu ogni tanto…”

domenica 9 febbraio 2014

lucia 10 - l'abito da sposa 2

Tornai a casa con la busta che mi aveva dato Eva, Lucia stava in cucina a vedere la televisione.
“finalmente, che fine hai fatto?” Mi disse appena mi vide.
“Dai vieni di là che non resisto più, ho una gran voglia di chiavarti.” Lucia mi seguì nella sua stanza da letto, la feci spogliare nuda e rovesciai sul letto il contenuto della busta, dapprima il collant tuttonudo trasparente, quindi le diedi il reggicalze e le calze bianche lucide.
“Ma come? Le calze sopra i collant?” chiese titubante Lucia.
“Fai come ti dico.” Lucia indossò le calze e le agganciò al reggicalze, io intanto andai nel bagno e le presi le scarpe bianche con la zeppa che avevamo comprato poco tempo prima, la aiutai ad indossarle e le allacciai i cinturini alle caviglie.
“Adesso prendi l’abito da sposa e mettilo.” Lucia prese l’abito dall’armadio e lo indossò infilando la testa nella gonna, quindi la aiutai ad agganciarlo sulle spalle, presi la coroncina con il velo e glie lo misi in testa.

venerdì 7 febbraio 2014

lucia 9 - l'abito da sposa 1

Un pomeriggio di domenica, Lucia mi chiese se l’aiutavo a sistemare il suo armadio, le ho detto subito di sì perché amo rovistare nei suoi vestiti, di solito ci scappa anche la sega. Doveva mettere da parte alcuni abiti che non le andavano più, così si è spogliata restando solo con una sottana di seta nera che le lambiva i peli della figa e un bel paio di collant anch’essi neri. Io le porgevo gli abiti e lei li indossava, quelli che andavano bene li lasciava nell’armadio per indossarli quotidianamente, quelli che le andavano stretti invece li avremmo usati per le nostre scopate, mi faceva impazzire vedere la sua carne stretta negli abiti di una misura più piccola. Mi tolsi i pantaloni e i boxer e mentre lei provava gli abiti io mi menavo il cazzo.

giovedì 6 febbraio 2014

lucia 8

Un pomeriggio sono uscito con Lucia per far compere, prima di uscire le avevo fatto mettere un bel paio di collant rossi con il rinforzo sulla punta e sul tallone, sopra un abito color panna con gonna plissettata fino alle ginocchia, smanicato a girocollo, naturalmente niente mutande né reggiseno.
Siamo andati in un grande magazzino dove si compra con poco, anche abiti usati o fuori moda; una volta entrati ci siamo diretti nel reparto scarpe e mi sono messo a cercare qualcosa di sfizioso, Lucia si sedette su una poltroncina aspettando di provare le scarpe che sceglievo. Ero andato lì perché sapevo di trovare scarpe e stivali in pelle o lattice, infatti era un posto molto frequentato anche da prostitute che andavano lì per rifarsi il guardaroba.

mercoledì 5 febbraio 2014

lucia 7

L’altra mattina sono andato all’università per seguire una lezione di filologia, la professoressa era una bionda sui quarantacinque anni, dallo sguardo languido e dal tono della voce molto acido; indossava una gonna alta un palmo sul ginocchio, calze bianche lucide e decolleté nere con il tacco alto, è magra, bassina, con gambe tornite, insomma una piccola bomba sexy.
Mi sono messo in prima fila, ma spostato su un lato, in modo da poterle vedere le gambe mentre spiegava, inutile dire che della lezione non ho capito niente, ero totalmente immerso nella contemplazione di quelle gambe inguainate nel nylon. Finita la lezione avevo il cazzo duro e i coglioni gonfi, avevo una voglia matta di sbattermi la professoressa nel suo studio, ma non potevo, rassegnato, mi sono diretto versa l’uscita, pensavo di tornare a casa e di sfogare le mie voglie con Lucia, la mia amante ultra 60enne, ma non ho resistito a lungo e mi sono diretto verso il negozio di lingerie dell’altra mia amante, Eva, che di anni ne ha 50.

martedì 4 febbraio 2014

lucia 6

Una mattina appena alzato trovai in cucina un biglietto di Lucia in cui diceva che era dovuta andare da sua sorelle che non si era sentita bene; diceva che sarebbe tornata l’indomani; quella mattina all’università non c’era lezione e avevo, tanto per cambiare, il cazzo duro, dapprima pensai di spararmi una sega sui collant della mia amante, andai in bagno e nella cesta del bucato trovai un paio di collant tuttonudo velatissimi sporchi del mio sperma e degli umori di Lucia, mi tirai fuori il cazzo dal pigiama e iniziai a menarmelo, poi mi fermai… mi era venuta un’idea in mente! Decisi di fare un salto al negozio di intimo della signora Eva; pensando a lei mi ribolliva il sangue nelle vene, certo Lucia era un’amante perfetta, ma volevo ugualmente provarci con quella stupenda cinquantenne.

domenica 2 febbraio 2014

lucia 5

Avevo promesso alla mia anziana amante di comprarle un paio nuovo di collant, così l’indomani, visto che non avevo lezione, l’accompagnai a far spese. Lucia indossava un abito nero sotto al ginocchio, scarpe nere con tacco medio ed autoreggenti nere velatissime, ormai le avevo sfondato tutti i collant che aveva.
Andammo in un negozio di intimo ad un quarto d’ora d’autobus da casa sua, Lucia preferiva andare in un negozio dove non era cliente per non farsi riconoscere. Il negozio era piccolo, un po’ demodé, entrando provai una strana sensazione di sensualità.