giovedì 14 agosto 2014

Alba, giochi di sesso senza frontiere

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Conoscere un personaggio della tv frequentando degli ambienti fatti da registi, produttori, sceneggiatori e poduttori esecutivi Rai può essere abbastanza facile, data la frequenza di cene, pranzi di gala ed aperitivi....tutte occasioni che utilizzano questi tipi,inutili e strapagati, per incontarsi e rinsaldare i rapporti e tutelare le loro carriere. Tra queste persone qualche anno fa ero riuscito ad avere una storia con una nota “opinionista” tv.


Il tutto era iniziato a cena con questi commensali parlando della figura degli “opinionisti” ed etichettandoli come una ulteriore categoria di parassiti a carico delle varie reti.
Da tempo la stavo osservando, come un bambino che fissa dalla vetrina un bel giocattolo. Lei era un giocattolo che avrei dovuto possedere, un dolce da assaggiare che volevo a tutti i costi.
Le pieghe del suo vestito lasciavano percepire forme armoniche e sinuose, quella scollatura leggermente accennata, faceva intravedere le lentigini che scendevano sul suo seno gonfio. I fianchi erano fatti apposta per essere stretti dalle mani di un uomo così la sua bocca e per le sue labbra eleganti come tutto il suo portamento. Pensavo solo a come avrei potuto usare e abusare quel corpo di femmina da letto. Ebbi un’erezione vistosa, ma per fortuna, era seduto ad un tavolino e nessuno avrebbe potuto accorgersene, tantomeno Alba. Prima che servissero il dessert, vidi Alba alzarsi dal suo posto e dirigersi piu’ rasserenata verso la toilette. Forse andrà un po’ ad incipriarsi il naso ? Chissà...ma quale occasione migliore ? pensai. L’ho seguita e quando lei è entrata in bagno, l’ho attesa aspetto nell’anticamera dello stesso, chiudendo la serratura. Avevo già preso accordi col personale, dietro una lauta mancia: avrebbero dovuto far usare l’altro bagno. Avevo predisposto tutto, come ero solito fare. Stavolta pero’ era diverso, questa donna aveva qualcosa di magnetico, qualcosa che sfuggiva al mio autocontrollo. Mentre aspettavo l’uscita di Alba dal bagno, mi tolsi la giacca e allentai la cravatta.
Un click e finalmente la serratura del bagno si apri’. Ho incrociato quella cosciona e siamo rimasti un paio di minuti l’uno di fronte all'altra. Lei era perplessa e quasi sconvolta, spaventata come una mosca finita in una ragnatela, io ero completamente in balia dell’enorme eccitazione e cosi’,senza parlare, mi sono avvicinato al suo volto......aveva un viso da sgualdrina dei bassifondi del porto di Marsiglia ed un corpo da peccatrice.
Sentivo cosi’ da vicino le palpitazioni del suo cuore, il profumo della sua pelle e quell’incavo dei seni che sussultavano a ritmo del suo cuore che mi sono ulteriormente avvicinato. Avrei potuto prendermi uno schiaffo o peggio, dato il suo orgoglio e la sua arroganza, forse anche un rifiuto. Lei provo’ solo un po’, eccitata dalla situazione, a divincolarsi, ma la bloccai contro un muro, non poteva sfuggirmi. Adesso anche lei sapeva che quella situazione sarebbe stata irresistibile e che avrebbe fatto tutto cio’ che sentiva di fare. La mia lingua scivolo’ sulle sue labbra, lei fece altrettanto, non avrei mai pensato di baciare una donna cosi’. Era un gioco bellissimo. Alba si sentiva come un frutto maturo, da gustare, si sentiva pienamente donna, senza inibizioni nè limiti. Sapeva già che avrebbe fatto ogni cosa ma che altrettanto avrebbe fatto fare a me quello che desiderava. Usavo la lingua sul suo collo e scendevo fra le pieghe del suo seno.
Avrei voluto prepararla bene per possederla, e volevo davvero toccare ogni centimetro del suo corpo con la mia lingua. Alba aveva capito e mi assecondava, si sentiva mangiata, succhiata, morsa dalla mia bocca ed era completamente in mio possesso. Lentamente le calai completamente il vestito.
Notai un rivolo di liquido nell’interno coscia di Alba, mi sentivo inorgoglito, spinto a darle sempre di più.
Dopo qualche minuto di dolce attesa le sfilai gli slip, lasciandola completamente nuda, bagnata e quasi implorante contro il muro. Era maledettamente erotica, la presi in braccio e la misi seduta sul bancone degli specchi, vicino ai lavandini. Lei divarico’ con decisione le sue lunghe gambe. I suoi orgasmi erano interminabili, uno dietro l’altro, uno piu’ intenso dell’altro.
In quei momenti, era talmente troia da immaginare che se le avessi chiesto la luna, lei avrebbe fatto di tutto per darmela…non poveva rifiutarmi niente, perché le stavo togliendo ogni facoltà razionale dalla testa. E cosi’, sudato ed orgoglioso dell’opera e dello sguardo della mia troia per una serata come una bestia affamata, stavo per reclamare la mia ricompensa.
Le dissi semplicemente: “Adesso assaggia me”, Alba, inebriata dalla sfida e completamente nuda, mi tolse la camicia, baciandomi e mordendomi da tutte le parti. Poi poi si inginocchio’ davanti a me, e come avevo fatto io con lei, prese il mio Willy ed iniziò a divertirsi come solo una quindicenne infoiata sa fare. Lo mordicchio’ qualche e delicatamente dopo aver passato la lingua sull’intera asta in tensione, piu’ volte e in modo molto dolce ma deciso, lo prese lentamente in bocca, come la cosa piu’ buona e dolce cha avesse mai mangiato. Muoveva lentamente la sua testa, fermandosi solo quando Willy mostrava che sarebbe scoppiato se avesse continuato.....stavo ansimando però la incitavo a continuare, perché pensavo già di entrarle dentro.
Lei ogni tanto si staccava, poco dopo lo riaccoglieva nella bocca fino in fondo, lavorando anche con le sue potenti labbra siliconate.
Eravamo già sudati, esausti e bagnati ma la riportai sul bancone, e divaricandole le gambe, le infilai il crazy cock nell’accogliente e calda vagina, come una di quelle delle puttane di White Chapel, desideravo terribilmente, dopo averle riportato le gambe sul bancone, vederla aperta e disponibile come una pesca succosa.
Era il mio ideale di donna, non quella che avevo visto molte volte in tv, il mio Willy era divenuto di sua proprietà e lei riusciva a spupazzarselo con maestria. Willy le procurava orgasmi molto prolungati e lei si sentiva completamente libera da ogni pensiero. L’eccitazione era fortissima, il piacere pure, dopo averla fatta girare a pancia in giu’ me la sbattevo con piacere perverso. La tenevo stretta fino a a farle male e la mordevo con forza sulla schiena e sui fianchi per lasciarle dei segni.
Dopo diverse cavalcate il mio Willy era in fiamme, pronto ad esplodere duro nella vagina.
Riuscivo a sentire il mio sperma schizzarle dentro, fino all’ultima goccia…
“Ti prego andiamo a casa tua - mi disse Alba - ho ancora voglia di te.”
Erano quasi le due di notte e mi disse soltanto che era molto tempo che non si faceva sbattere nonostante i mariti ed i fidanzati: “roba buona per le copertine dei giornali, in realtà molti di loro hanno il motore fuso, ma io per continuare a vivere ed a fare questo mestiere da “opinionista”, che tu odi tanto, devo stare al gioco dello show biz e del gossip; la mia vita è un’altra cosa, mi sento molto più vicina all’ultima delle puttane della Salaria che ad una nobildonna se penso al titolo nobiliare di mia madre.....se mi organizzi una vera orgia, ti farò vedere di cosa sono capace....ora andiamo, ti prego.”
A casa mia sul mio letto ho avuto la fortuna di scoprire una donna mai sazia, oscena anche nei suoi pensieri.
E’ notte fonda e lei si agita sul cazzo duro. Poi lo prende in bocca e si fa sborrare a fiume in bocca. Beve tutto. Le piace molto. È una lurida puttana, vorrebbe infilarsi una candela nel culo, me lo dice subito... “Ficcamela, ti prego.” Gliela infilo. Sente il caldo della candela prima accesa. Ora mormora qualcosa. “Cosa mormori, brutta zoccola” le dico io.
“Uhm“. “Stai zitta“. “Ohm”.
“Smettila ti ho detto....“
Le mollo un ceffone. E tace. Le guance si arrossano. Si allarga il buco del culo e la candela entra dentro. Non parla più. Ha il mio cazzo in bocca. È avida e se lo mangia a morsi. A bocconi Le tiro i capelli lievemente. Le ficco la candela in bocca. La metto a pecora e le dico forte che è una bagascia. Le sborro in culo e la rigiro. Si inchina davanti al mio cazzo.
“Inginocchiati”. Si inginocchia fin troppo servile, si inginocchia e mi lecca le palle.
“Dimmi che sei una vacca”. “Sì, sono una grande vacca” dice lei. “Sono una supervacca, oh… Sventrami, picchiami a sangue ! “.
La sculaccio a dovere. Nel frattempo avevo tirato fuori qualche "accessorio": ammanettai Alba e le misi un collare con tanto di guizaglio a catena. "Questa sera sarai la mia cagna !"
Me la misi sulle ginocchia col culo per aria ed iniziai a sculacciarla per bene. "Ahia, così mi fai male!" provò a ribellarsi e divincolarsi. Allora io tirai più forte il guinzaglio e la strinsi
più stretta "stai zitta troietta, ora ti insegno come ci si comporta con il proprio padrone."
"Inizia a contare le sculacciate, SCIAFF uno..., SCIAFF due, SCIAFF tre...”
Quando le sue natiche erano ormai diventate violacee e roventi al tatto, mi fermai... Eravamo arrivati a trenta sculacciate.
"Ora da brava cagnolina, mettiti a quattro zampe" lei obbedì in silenzio e, con una smorfia da cui traspariva un misto di dolore, stupore e spavento, si posizionò docile ai miei piedi. Io ero ancora del tutto vestito, allora mi spogliai e mi misi davanti a lei. La tirai su per il guinzaglio e le allargai leggermente le gambe. Ovviamente il mio uccello era già in tiro.
"Ora lecca le palle al tuo padrone " Alba, la diva della tv era umiliata ma, anche se un po' riluttante, continuò ad obbedire in silenzio (forse il sedere le faceva proprio male). Lasciai che mi leccasse le palle per un po’, poi, quando mi stufai, le dissi di salire lungo l'uccello con la lingua. "Ora prendilo per bene in bocca!" Iniziò a spompinarmi con gusto. Avrei voluto lasciarla fare a lungo, ma sarei venuto troppo in fretta... E io avevo ancora altri progetti per la serata...
"Brava me lo hai succhiato bene: ti meriti un premio".... sfilai con riluttanza il mio cazzo dalle sue labbra morbide e tornò nella sua posizione a quattro zampe. Il "premio": del lubrificante e una fila di 10 palline thailandesi di grandezza crescente. "Come ogni buona cagna che si rispetti, ora avrai la tua coda" le dissi mostrandole la fila di palline. La bagascia torinese sgranò gli occhi e aprì le labbra per ribattere, ma non le uscirono le parole...
Io mi sistemai dietro di lei ed ordinai: "apri bene le gambe e mostrami il culo".
Iniziai a massaggarle le chiappe con il lubrificante: era evidente che la cosa le diede un po' di sollievo al bruciore procurato dalle sculacciate. Poi passai a lubrificarle il buco del culo e la fica, peraltro già piuttosto bagnata: "Sei ancora bagnata. Allora ti piace proprio fare la cagna, eh !? "
La massaggiavo con sempre più vigore, penetrandola sempre più a fondo nella vagina e nell'ano e lei, dal canto suo, muoveva le anche, si contorceva attorno alle mie mani e ansimava sempre più forte "Ahh, ahhh, ahhhh !!"
"Ti piace, troia?" "Ahh siii, ahh siii, siii..." "Vuoi che continui allora?" "Ahh. siii daiii, siii".
Continuai a lubrificarle ed allargarle entrambi i buchi per un po', poi presi finalmente le palline: "Ora conta mentre ti infilo le palline !" le ordinai iniziando ad infilarle la prima pallina nell'ano. "Uno" "due" ... Quando arrivò a cinque le infilai tutto il mio uccello nella fica: la penetrai senza alcuna difficoltà tanto era lubrificata... "otto", "nove", dieciii"... continuavo a scoparla sentivo con la punta del mio uccello le palline che le avevo infilato nel culo. Quando ho sentito che stavo per venire sono uscito dalla sua fica fradicia, le sono girato attorno e mi sono posizionato davanti alla sua faccia. "Ora da brava cagna mi succhi per bene il cazzo, ti fai riempire di sperma la bocca e bevi fino in fondo il seme del tuo padrone". E così lei fece: in pochi attimi le riempii la bocca con una gran quantità di sborra, che a fatica la cagna deglutì a più riprese...

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