martedì 12 agosto 2014

Charlotte ghiacciata di ciliegie per Anastasia

Rough-Sex-mistletoe-anal-throttle

Ero partito per quella vacanza in Toscana con la mia ragazza, Anastasia, per trascorrere una settimana in campagna e praticare un po’ di equitazione. I proprietari dell’agriturismo con maneggio annesso eranono persone molto simpatiche e l‘istruttore era davvero bravo, tanto è che in tre o quattro giorni ci aveva messo in condizione di andare a fare una bella cavalcata in aperta campagna.Anastasia era entusiasta per questa nuova esperienza e una sera, mentre eravamo a letto, mi confidò che si era molto eccitata nel vedere il cazzo di Zalman, un bel cavallo che aveva visto nella stalla.

Fantasticammo assieme su un avventura di sesso col cavallo e facemmo una scopata bellissima perché lei era davvero molto coinvolta al solo pensiero. Un rigoroso avvocato, che riusciva a tenere a distanza con la sua arroganza e la sua albagìa non solo i colleghi ma anche qualche magistrato, sedotto dai suoi capelli neri e corti che le davano un’aria da eterna ragazza, aveva avuto un corto circuito dopo aver visto uno splendido esemplare di purosangue. Al mattino, appena svegli, prese il mio cazzo in bocca e dopo avermelo succhiato per un po’ mi disse: “ Mi porti a vedere Zalman da vicino? Mi piacerebbe tanto toccargli il cazzo!” Sentire questa richiesta mi fece quasi venire e la scopai nella fica e nel culo dicendole che era Zalman che se la stava scopando. Lei ansimava di piacere come non le avevo mai sentito fare e venne tre o quattro volte, mentre con la lingua che leccava nell’aria mimava un rapporto orale col cavallo. E fu proprio quella sera, quando, a cena, i proprietari ci chiesero se non ci dispiacesse restare soli per l’intera mattinata perché dovevano recarsi a Firenze per un appuntamento con un legale che Anastasia mi guardò sorridendo. Gli occhi le brillavano di gioia e di piacere. Anche quella sera scopammo mentre lei mi raccontava tutte le fantasie che aveva fatto durante il giorno sul cazzo di Zalman.
Al mattino trovammo la colazione pronta e un biglietto di saluti da parte dei proprietari, che erano partiti di buon ora. Allora ci avvicinammo alle stalle ed entrammo in quella di Zalman. Il suo cazzone pendeva enorme e la nobile ed algida Anastasia emise gridolini di eccitazione non riuscendo a staccare lo sguardo da quell’arnese. Cautamente ci avvicinammo al cavallo e gli facemmo qualche carezza sul collo per farci riconoscere. Mentre io continuavo ad accarezzarlo per rassicurarlo, la mia principessa sexy allungò una mano verso il cazzo del cavallo e cominciò ad accarezzarlo. Zalman apprezzò molto, a giudicare dai suoni che produceva, e lei, dopo qualche mia rassicurazione, si accovacciò e cominciò a masturbarlo. Allora le tolsi la maglietta in modo che restasse a seno nudo e lei si massaggiò il seno con la cappella di Zalman. “Ti piace tanto, vero?” - le chiesi - “ da morire” - rispose lei - ” vorrei tanto dargli una leccatina, che dici lo faccio?”
“Sicuramente - le risposi - ma prima togliti anche il perizoma”.
La passerina delle donne per alcuni uomini sprigiona cattivi odori per un insieme di ghiandole che secernono liquidi per lubrificarla ma sono stato sempre talmente preso dalle donne con cui mi sono fidanzato che leccarle era per me comme sentire il profumo della cannella, era forse per questo che i nostri rapporti sessuali diventavano sempre più esclusivi. Ci appartenevamo , come i nostri corpi ogni sera ci sussurravano. Ancora oggi, quando mi avvicino ad una donna e voglio averla, dopo qualche breve frase di presentazione, se intravedo nel suo sguardo un sì, mi inginocchio ai suoi piedi e la bacio con delicatezza sulla sua dolce conchiglia. Sono un sacerdote che si inchina sempre davanti alla sua Dea. E’ il primo atteggiamento di sottomissione ai suoi voleri per godere poi dei piaceri del suo corpo. Anche con Anastasia , la prima volta, è andata così e la gelida ragazza snob mi ha guardato sorridendo.
In quella situazione, nella stalla con Zalman, lei completamente nuda, Anastasia obbedì e poi si mise in ginocchio davanti al cazzo di Zalman per avvicinarselo lentamente alle labbra. Baciò l’enorme cappella e diede tanti bacetti lungo tutta l’asta, poi si fece coraggio e cominciò a leccare. Chiuse gli occhi per gustare ancora di più il sapore di quel cazzo e iniziò a girare con la lingua intorno a tutta la cappella, fino a che non decise di prenderla tutta in bocca. Il cavallo fremeva di piacere e Anastasia mugolava e si contorceva. In un angolo della stalla avevo visto una balla di fieno e così andai a prenderla per poggiarla sotto il cavallo. La dolce principessa capì al volo e, sdraiatasi sul fieno, spalancò le cosce e cominciò a strofinarsi il cazzone di Zalman sulla fica ormai fradicia di piacere. A un certo punto sentì che l’insuperabile Zalman stava per venire e, spostandosi più in basso, fece in modo di trovarsi la cappella davanti al viso. Il nostro purosangue, compagno di giochi, venne abbondantemente schizzandole sperma sul seno e sul viso, lei spalancò la bocca per raccogliere tutto il seme che poteva, poi, accostando le labbra alla cappella, ne succhiò tutto quello che rimaneva e, da vera troia raccolse lo sperma dal seno e se lo mise in bocca. Mi disse che era venuta sei volte e quasi non riusciva a stare in piedi per la sbronza di sesso che aveva appena avuto. In quel momento una voce ci fece trasalire: era Ivan lo stalliere che quel giorno avrebbe dovuto essere in ferie. Col suo accento romeno ci disse: “ E bravi i due milanesi, a ragazza zoccola piacciono cavalli e a fidanzato piace guardare! Anche a me piaciuto guardare, ma non solo, ho fatto anche tante foto che poi faccio vedere a tutti, a meno che….”
“A meno che” - dicemmo all’unisono io e Roberta - “ a meno che ragazza zoccola fa fare a Ivan tutto quello che vuole. E anche fidanzato fa tutto quello che dice Ivan”.
L’idea che quel bastardo, frutto di un preservativo rotto mentre sua madrea fotteva vecchi turisti con l’ Aids dalle parti di Pattaya, potesse mostrare le foto ci atterrì e dopo una breve consultazione decidemmo di stare al gioco.
Con un sorriso di soddisfazione Ivan disse a Roberta di mettersi nuda a pancia sotto sulla balla di fieno, ma Anastasia protestò perchè le avrebbe punto troppo la pelle delicata del seno, lui rispose che non gliene fregava niente, anzi così sarebbe stato più divertente per lui. Si tolse i pantaloni e si mise dietro alla mia principessa. D’un solo colpo la infilò nella fica e cominciò a scoparla selvaggiamente, mentre il seno di lei si graffiava sugli steli di paglia. “ E tu stronzo mettiti bene vicino per vedere come scopo tua ragazza, anzi prima prendi quel tubo di crema sopra scaffale”, Lo presi e glielo porsi: lui ne fece uscire un po’ di unguento e cominciò a spalmarlo sull’ano della mia Annie (così la chiamavo in casa, scherzando).
La penetrò nel culo con un dito, poi con due e infine con tre e quando pensò che fosse sufficientemente dilatato uscì dalla fica e le entrò nel culo. La principessina algida emise un gemito di dolore, ma quando lui cominciò ad alternare un colpo nel culo e uno nella fica i gemiti diventarono di piacere. “Senti come gode tua fidanzata!? Io meglio di cavallo!” E prese a schiaffeggiare il culo di Roberta che dopo cinque minuti era rosso fuoco e portava i segni delle sue dita. “Ora stronzo vieni a sdraiarti qui perché devi vedere da vicino come inculo tua ragazza” E mi fece sdraiare sotto di loro con la testa appoggiata a terra vicino alla balla di fieno, obbligandomi a leccare la fica di Annie mentre lui se la inculava. Continuò a cavalcarla per alcuni minuti fino a che urlando di piacere le venne dentro. “Tua ragazza ha culo più bello del mondo, ora tu zoccola siedi su viso di tuo ragazzo e tu stronzo lecca fino a ultima goccia di mia sborra”.
Anastasia era terrorizzata, io avevo visto nella stalla, tra gli arnesi, un cacciavite. Se avessi avuto a disposizione il collo di quel mostro gli avrei dato il colpo di grazia con un colpo, appena sotto il cervelletto........ma per il momento Anastasia ed io dovevamo stare al gioco.
Annie fece aderire il suo buchetto alla mia bocca mentre il mio naso le entrava nella fica e la sborra cominciò a colare sulla mia lingua. Mi ordinò di non staccarmi per nessuna ragione e disse che dovevo entrare con la lingua nel suo culetto mentre lui prese a picchiarla sulle natiche con un frustino da equitazione.Annie gemeva di piacere per la mia lingua che la leccava e di dolore per le frustate che Ivan le stava somministrando. “No sul seno no” pregò Anastasia” ma ad Ivan non importava nulla e siccome lei si doveva essere protetta con le mani, mi accorsi che aveva preso una corda e le stava legando le mani dietro la schiena. Riprese a frustare mentre dalla fica di Anastasia mi colavano in bocca litri di umori.
Ivan continuò a frustarle cosce, culo e seno ancora per diversi minuti. Poi le ordinò di alzarsi, si fece ripulire il cazzo con la lingua e le disse” Ora ti faccio godere come mai hai goduto in tua vita, piccola troia. Mentre Ivan ti scopa tu guarda cosa fa tuo ragazzo”. E rivolgendosi a me:” Ora prendi in bocca cazzo di cavallo e succhia fino a che non viene” e mi diede un paio di frustate sul culo per farmi capire che non scherzava. Mi misi sotto al cavallo e con fatica ne presi in bocca la cappella che continuò a dilatarsi nella mia bocca. Ivan si era messo di nuove dietro la mia Anastasia e se la stava scopando alla grande, mentre lei non riusciva a togliermi gli occhi di dosso. “Vero che ti piace, troia, tuo ragazzo che lecca cavallo? “Si, rispose lei, mi pace e voglio che tu mi sfondi la fica, voglio essere la tua schiava e voglio bere il tuo sperma tre volte al giorno” . “Visto ? - disse Ivan rivolgendosi a me - lo sapevo che lei è grande zoccola e ora è anche mia schiava” e lei in una folle estasi acconsentiva ed eseguiva gli ordini. Era in preda ad un panico da Sindrome di Stoccolma, si stava innamorando del suo carceriere. Infatti, completamente stravolta gli disse: ”Sì verrò qui a passare un mese di vacanze tutti gli anni e verrò un week end al mese a bere dal tuo cazzo, mio padrone.”
“Ora, disse Ivan, appena cavallo viene tu tieni tutta sborra in tua bocca e vieni a baciare tua ragazza e attento a non perdere una goccia se no frusto tutti e due per un’ora.” Zalman, sebbene avesse già spruzzato solo un’ora prima, presto mi inondò la bocca di sperma e dovetti ingoiarne una parte per non disobbedire a Ivan. Mi avvicinai ad Anastasia, la quale aveva già spalancato la bocca e le riversai dentro tutto lo sperma del cavallo. Ci baciammo a lungo mentre lei sussultava per i colpi micidiali che Ivan le dava nella fica. Dopo un po’ lui disse: ”Stronzo, vieni di nuovo sotto a tua ragazza perché io sto venendo in sua fica e tu devi bere ancora sborra.”
E così mi sdraiai di nuovo a terra e Anastasia si sedette sulla mia bocca in cui fece colare tutta la sborra che aveva ricevuto da Ivan. Quando mi rialzai toccò a me stavolta ripulire con la lingua il cazzo di Ivan che, dopo essersi rivestito, se ne andò soddisfatto dandoci appuntamento alla sera: “Stasera voglio schiava Anastasia e ragazzo stronzo in mia stanza per divertirci ancora un po’, vi aspetto dopo cena” e ci scrisse l’indirizzo su un pezzetto di carta.
Mentre stava per uscire ci voltò le spalle, avevo tra le mie mani il cacciavite che avevo rubato tra gli arnesi dello stalliere. In un attimo coprii quei quattro passi che lo distanziavano da me e gli fui alle spalle per piantargli quel cacciavite dietro il collo.
Non emise un gemito, crollò a tera con i suoi 110 kg ed i suoi 190 cm di altezza mentre dal collo gli usciva un rivoletto di sangue. Anastasia mi osservava senza dire nulla, il tempo di prendere Zalman ed avvicinarlo al suo stalliere che il purosangue stava già leccando a terra il sangue di Ivan. Ho sempre ritenuto i cavalli degli a****li eccezionali.

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