giovedì 7 agosto 2014

La signora Rita - Un insolito pomeriggio

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Mattina pomeriggio di un solito martedì passato in laboratorio. Alle undici realizzo che, nonostante il tempo incerto di questa estate, posso dedicare un momento di relax a me stesso e decido che andrò a pesca. Opto per una zona vicina a casa, onde evitare di dover viaggiare molto per poi beccare pioggia; constatato tutto ciò rincaso e inizio a cucinare.


Dopo circa mezz'ora sento squillare il telefono, rispondo ed è Rita, la formosa amica di mia madre:
R: Ciao Davide, sei solo in casa? C'è tua madre? Devo parlarle per questo fine settimana...
F: No mi spiace è ancora al lavoro...come al solito tarda e sto cucinanda qualcosa io...ma spero si sbrighi perché volevo uscire al fiume oggi...
R: Ah si? E cosa fai?
F: Pesca (...)
A questo punto iniziamo a parlare del posto, che frequenta anche lei ogni tanto per approfittare della pace per migliorare la tintarella, e di altri argomenti. Sono solito fare lunghe chacchierate con lei, da sempre mi sono confidato più volentieri con lei che non con i miei...
Dopo circa mezz'ora di chiacchierata riaggancio e torno alle mie mansioni...
Alle quattro parto da casa e mi reco sul posto pronto a gustarmi un pomeriggio in completa solitudine, silenzio e relax.
Non molto distante dall'accesso scorgo la signora Rita sdraiata a prendere il sole in bikini nero. Va da se che la visione delle sue tette dapprima mi lascia, al solito, compiaciuto; poi realizzo che è strano il fatto che sia li anche lei...ma avendo parleto di tintarelle al telefono mi son detto "Bah...tutto normale, vorrà solo prendere il sole come fa di solito".
La saluto e lei sorride e inizia a discutere sul fatto che alla sua età almeno un po' di colorito aiuta a ringiovanire ed io, per aggiungere un po' di pepe, la contraddico teatralmente affermando che se non la conoscessi la inviterei a ballare. Lei ridacchia e inizia a sistemarsi il reggiseno in modo da non lasciare la riga dietro al collo, e compiendo il gesto lascia che i seni si appoggino avvolti dalle coppe del raggiseno e mi chiede di aiutarla a legarlo dietro la schiena.
Vi lascio immaginare la mia eccitazione!
Decido che la pesca può benissimo attendere e mi siedo li vicino affermando che le condizioni dell'acqua sono pessime e decido di prendere il sole anche io. La maiala si alza per andare a rinfrescarsi e con tutta tranquillità toglie il reggiseno e ri rinfresca i viso, braccia e seni.
Nel mentre il mio pene si gonfiava e il cuore iniziava a pompare deciso estraggo il telefono per immortalare questo momento epico..vengo sgamato come un coglione ma non sembra dispiaciuta (io lo sono per aver lasciato a casa la macchiana foto cazzo!); sfoggia un gran sorriso e mi chiede se voglio giocare a paparazzo.
R: Lo sapevo che ti piacevano le mie tette...lo noto come mi guardi sai? Non devi dispiacerti è normale...
E inizia a parlarmi con un misto tra madre affettuosa e amichevole confidente facendomi sentire molto a mio agio. Inizia così a muoversi facendo ballonzolare le tette in gesti di estrema libertà e nel mentre continuo a fotografarla portando coglionissimamente la visiera del mio cappello all'indietro a mo' di paparazzo...
A questo punto il gioco prende una piega scherzosa e lei inizia a spogliarsi anche delle mutande.
R: Oggi ho messo questo costume davvero troppo coprente, e se poi metto quello più sgambato? Mi si vedrà il segno!
Così toglie anche lo slip e io inizio a sentirmi un leone, non capisco più nulla e in testa ho una voce martellante che grida FOTTILA! PRENDILA é LI CRETINO!
Il gioco si fa interessantissimo e mi si para davanti questo spettacolo
"Se mi slaccio i pantaloni parte come un luccio...ma se non lo faccio mi si comprime come una sarda!"
E dopo questo paragone ittico mi sfilo maglietta e pantaloni facendo movimenti ampi...Lei osserva e torna a sedersi e mi posa delicatamente una mano sul pacco, alza l'elastico e inizia a segarmi.
R: Ti piacciono le mie tette? Toccami...
Io inizio a palparle e la sensazione di morbidezza fa schizzare la mia libido ed inizio a leccare i suoi capezzoli. Poco dopo lei si scosta e chinandosi prende in bocca il mio cazzo e inizia a succiare e ingoiare mentre io vado alla ricerca della sua figa classicamente pelosa...
La trovo e inizio a farle un ditalino; sento che la penetrazione di medio e anulare le piace dai gridolini e dai gemiti che emette. Dopo essersi alzata e avermi sbavato tutto il cazzo la faccio adagiare sulla schiena e le tette si prostrano a me e io porto la mia faccia tra le sue cosce.
La clitoride è li, mi attende e attende la mia lingua, ma prima gioco un po'...la solletico con la punta della lingua sulle labbra interne e poi infilo parzialmente la linga nella sua vagina facendola sorridere e gemere; dopo un po' isolo il clito e inizio a martellarlo senza tregua con la lingua sia aperta che adunca fino a farla venire e me ne accorgo qando chiude leggermente le gambe, inarca la schiena e scosta la mia testa.
Dopo pochi attimi di tregua, alcuni baci carichi di eros e svariate palpate le salgo sopra e con la posizione del missionario sfogo tutta la mia voglia. Mi accorgo che è attratta dal mio petto e dalle mie spalle muscolose che (volutamente da stronzetto) cerco di accentuare.
Dopo tocca a lei salire, e io mi prendo una piccola pausa in cui mi godo uno spettacolo da mal di mare...la adoro! Sento il mio cazzo che la penetra fino in fondo, che porcona che è; poi ne afferro il fondoschiena e lo alzo appena, tanto da lasciarmi ampio gioco di bacino e inizia a penetrarla facendole sentire bene la cappella in entrata e uscita, questo le piace molto e si vede, inizia ad ansimare e io inizio davvero a sentire lo stimolo...non buono! Cerco il pretesto per rallentare, le lecco e le palpo le tette e le dico qualche sconceria.
Infine la prendo a pecora e il problema si amplifica, perché la sua vagina ora mi avvolge in na maniera davvero eccitante...
Alla fine tolgo il mio cazzo bagnato; mentre lei si gira io mi sego, lei lo prende e finisce il lavoro direzionando il mio arnese contro le tette esclamando:
R: Vieni! Vieni! VIENI!
Un attimo di paradiso...mi lascio andare e un fiotto di sborra calda la schizza sulle tette, poi un altro e un altro ancora fino a terminare con una serie di spasmi mentre lei lecca e mi ripulisce con la linga la cappella.
Dopo siamo li...a coccolarci sulla zolla di sabbia. Io mi sento bene tra le sue braccia, è una sensazione piacevole, diversa da quella che si prova con una ragazza meno matura...
Le sue tette sono li e il suo corpo caldo è a stretto contatto con me...
R: Se lo sapesse tua madre...ma è stata brava a farti così...
D'ora in avanti le cose cambieranno si, ma la complicità derivata da questo fatto, chissà, genererà altri incontri? :) Io lo spero!

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