lunedì 8 settembre 2014

Gang bang di marito al cinema

xhamster


Non ero mai stato in un cinema porno, né tanto meno a vedere un film gay.
Sono regolarmente sposato e ufficialmente cultore della figa in quanto tale. Ma da qualche tempo mia moglie non mi dà più la figa, appunto. D'altro canto non sono più un giovincello arrapato e pieno d'ormoni... diciamola tutta, il cazzo non mi diventa più duro come una volta.

Non me la sento di approcciare un'altra donna per fare figuracce, ma posso essere, forse, io stesso un po' donna. Il mio cazzo può sempre essere un grosso clitoride godereccio, le mie mani sono ancora molto abili e la mia bocca anche. Posso ancora soddisfare, forse un uomo.

Ritorno quindi all'inizio, non ero mai stato in un cinema porno, né tanto meno a vedere un film gay.
Ma è proprio quello che ho fatto. Mi sono seduto nella terzultima fila, col cuore in gola e il cazzo già umido.
Lo schermo mostrava un uomo non giovane che veniva costretto da tre sconosciuti ad abbassare i pantaloni e a mostrare il cazzo semiduro che, evidentemente, era ben contento di essere visto. La situazione era intrigante e corrispondeva quasi perfettamente ad un mio sogno ricorrente.

Si sedette alla mia destra un uomo che credo avesse circa la mia età. Senza dir nulla, dopo qualche minuto toccò la mia coscia destra. Sembrava casuale, a mia volta non dissi e non feci nulla. Il tocco si ripeté, poi posò l’intera mano sopra la mia coscia. Ero impietrito dal mio stesso comportamento. Non era mai capitato di subire le avance di un uomo. L’estraneo carezzò l’interno della mia coscia, con grazia, con dolcezza.
Mi resi conto che stavo aprendo le cosce, come una donna che si lascia andare. Il mio uccello pulsava di desiderio d’essere toccato e si stava vergognosamente bagnando
La sua mano pian piano si avvicinò verso il mio sesso e finalmente lo raggiunse, sapientemente lo carezzò pur essendoci La barriera del tessuto.

Pensavo me lo avrebbe tirato fuori, invece si fermò, si piego verso il mio orecchio e sussurrò: “Abbassa i pantaloni fino alle ginocchia…”. Ebbi un attimo di terrore. Temevo che tutti mi avrebbero visto. Temevo che in caso di pericolo non avrei fatto in tempo a coprirmi. Ma gli obbedii. Slacciai la cintura, tirai giù la zip. Poi sollevai il sedere per far passare i pantaloni e calarli alle ginocchia. Rimasi fermo, in attesa, perso in un infinito languore.
L’estraneo lasciò passare un paio di interminabili minuti, godendosi lo spettacolo. Le mie mutande bianche riflettevano la scarsa luce del film e si vedevano benissimo. Si avvicinò di nuovo e con voce roca aggiunse: “Ora calati le mutande fino alle ginocchia”.

Qualche attimo dopo un altro uomo arrivo fino alla nostra fila di sedie e ci entrò. Mi sentii morire. Il nuovo estraneo si stava avvicinando dalla sinistra, non c’era nessun altro nella nostra fila, e si sedette accanto a me. Faceva finta di niente il bastardo.
L’uomo alla mia destra, come se niente fosse successo, di nuovo si avvicinò al mio orecchio e ripeté con voce sempre più roca: “…tira giù le mutande alle ginocchia, nudo…”. Tirai giù le mutande alle ginocchia, cos’altro potevo fare.

Alzai il culo, calai le mutande svelando il mio povero uccello bagnato e poi posai il culo nudo sulla poltrona. Ero alla mercé dei due sconosciuti.
Con movimenti che sembravano sincronizzati, i due mi tolsero i pantaloni, poi mi sfilarono le mutande. Nudo dalla cintola in giù, senza la possibilità di ricoprirmi, indifeso, ora sì ero alla mercé dei due sconosciuti, ma anche di tutto il cinema. Vidi i miei pantaloni scomparire lontano e così le mie mutande. Mi prese lo spavento e mi alzai in piedi andare a cercarli.
Tutti mi videro e come feci per muovermi i due mi bloccarono, altri uomini si avvicinarono per guardare, famelici.

I due mi costrinsero verso un angolo della sala e mani si posarono sul mio culo, sul mio povero cazzo bagnato e mi palparono gustosamente le palle.
Fui costretto a inginocchiarmi e allora vidi cazzi duri all’altezza del mio volto. Non son quanti ne ciucciai… tanti.
Mentre stavo inginocchiato, sentii ancora le mani dalla mia cintola in giù. Ma ora ero fermo e quelle mani esploravano con cura il mio culo, il mio cazzo e le mie palle. Una mano prese a menarmi il cazzo e un’altra mi tirava le palle. Poi un dito si fece strada nel mio ano e mi resi conto che mi avrebbero inculato.

Fui messo a testa in giù e il dito fu sostituito da un cazzo che mi allargò impetuosamente il culo vergine. Andò su e giù fino a sborrarmi dentro.
Un altro uomo si mise alle mie spalle, allargò per bene le mie chiappe e mi infilò un gran cazzo nel culo penetrandomi fino alla prostata e provocandomi una vergognosa erezione, quando si tolse soddisfatto il mio cazzo oscillavo semiduro e beato urlando sììììììì.
Un terzo cazzo nodoso penetrò facilmente il mio buco del culo ben bagnato e ospitale. Avanzò nel mio corpo facilmente, corpo di vacca munta nel pene e montata nel buco del culo a vagina.

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