venerdì 3 gennaio 2014

ripulire casa

Dovevamo ripulire casa, tinteggiare e qualche ritocco alle pareti che avevano qualche piccola crepa cosi mio marito ed io decidemmo di farlo fare da un Rumeno che ci avevano consigliato degli amici, dicevano che lavorava davvero bene e che non era costoso, cosi mio marito lo chiamo e lo fece venire a casa per parlargli e mettersi d’accordo.
Disse che sarebbe venuto il giorno dopo all’ora di cena cosi trovava anche mio marito. Il giorno dopo venne come stabilito, vide il lavoro da fare e disse che avrebbe cominciato il lunedì seguente, io notai che mentre parlava mi guarda spesso e in modo che mi parve mi spogliasse con gli occhi, era un bel ragazzo e ciò non mi dispiacque, mio marito si accordò anche sul prezzo e lui disse che in una settimana avrebbe finito.

Cosi il lunedì come stabilito si presento a casa insieme ad altri due suoi amici credo e portarono tutto l’occorrente per eseguire il lavoro, insieme a loro spostò i mobili al centro della stanza, poi lui li salutò e loro andarono via salutando in modo molto cortese, appena soli lui mi disse allora signora di che colore le facciamo le pareti? perché tuo marito ha detto che avresti deciso tu, lei ci pensi, io intanto inizio a carteggiare le pareti e ha rasarle, parlava l’italiano in modo corretto e quasi non sembrava fosse straniero, poi mi chiese dove poteva cambiarsi ed io gli dissi di poterlo fare li in camera, si cambiò poi iniziò a carteggiare la camera da letto io intanto stavo in cucina a dare una rassettata e gli chiesi se voleva il caffè lui disse che lo avrebbe preso volentieri, cosi lo preparai e poi gli e lo portai lui era sulla scala ed indossava una tuta e quando mi avvicinai per offrirgli il caffè notai che non aveva lo slip perché vidi il bozzo del suo uccello che faceva bella mostra lungo la gamba purtroppo i miei occhi ci rimasero troppo a lungo a fissarlo e lui se ne accorse perché mi disse ti piace?
Io abbassai lo sguardo e me ne andai in cucina ero certo diventata rossa mi sentivo un fuoco in viso, cosi non andai a riprendere la tazzina vuota, ma non fu certo una mossa felice, perché venne lui a portarla io per non incrociare il suo sguardo mi girai dalla parte della finestra dandogli le spalle, e lui facendo finta di passare mi appoggiò il suo uccello sul fondo schiena io feci finta di niente ma sentivo il suo uccello crescere ed indurirsi lui non si toglieva ed io mi vergognavo a girarmi e a incrociare il suo sguardo, cosi lui posò la tazzina mi diede un piccolo colpo con i reni facendomelo sentire di più e poi si allontanò andando a lavorare,nel frattempo io ripensavo a quello che mi era accaduto e non sapevo come comportarmi perciò decisi che non sarei andata di la a vedere il lavoro e non gli avrei detto più nulla.
Venne l’ora di pranzo lui disse che andava a mangiare io gli dissi ciao a dopo e lui rispose torno tra un’ora signora e usci, il tutto senza che io lo guardassi in faccia.
Cosi mangiai da sola come sempre e quello che avevo preparato per lui lo gettai nell’immondizia, quando lui tornò gli aprii la porta tenendo lo sguardo basso per non incontrare i suoi occhi poi la richiusi girandomi dalla parte della porta e non guardandolo, lui andò in camera sia per cambiarsi che per lavorare cosi credevo, io tornai in cucina a lavare le poche cose che avevo adoperato per mangiare e lui mi chiamò dicendo se poteva avere il caffè risposi di si e ripensai alla mattina e come avrei potuto fare poi decisi che in fondo non era successo niente e che mi sarei comportata normalmente con la macchinetta espressa feci subito a fare il caffè e cosi gli e lo portai ma appena entrata in camera lo sguardo tornò immediatamente sulla patta e il suo uccello stavolta era duro ed in su tolsi immediatamente lo sguardo da li e lo guardai in faccia dandogli il caffè lui prese la tazzina dalle mie mani soffermandosi a lungo sulla mia mano poi bevve il caffè
Mi restituì la tazzina vuota dicendo buono lo fai bene tuo marito è fortunato dalle mie parti si dice che chi fa bene il caffè fa bene anche l’amore
E tu il caffè lo fai benissimo io non riuscii a dire nulla presi la tazzina e tornai in cucina, poi non parlammo e non lo vidi fino a che non se ne andò dando l’appuntamento per il giorno dopo.
Passai il resto della giornata a pensare a lui ed al suo uccello che doveva essere anche bello grande almeno visto e sentito attraverso la tuta.
La sera a letto scopai con mio marito come non mi capitava da molto tempo e ne rimase contento e meravigliato anche lui poi lui si addormentò ma io non riuscivo a dormire pensavo sempre a lui, poi crollai e mi svegliai con mio marito che mi salutava con un bacio, mi alzai mi preparai per scendere a fare la spesa e tornare prima che lui arrivasse, tornata a casa non feci neppure in tempo a posare la spesa sul tavolo che suonò al citofono aprii poi aprii anche la porta di casa lui entrò salutando e sorridendo disse sei veramente bella mi affrettai a chiudere la porta prima che qualcuno dei vicini potesse sentire, lui mi guardò e disse: potrei farti uno sconto sul prezzo se tu facessi qualcosa per me, io feci finta di non capire, lui intanto era andato in camera e senza chiudere la porta iniziò a spogliarsi io mi rifugiai in cucina e sentii lui che mi chiedeva se poteva avere il caffè cosi lo feci e lo portai in camera e quando feci per porgerglielo lui mi prese la mano mi tirò verso di se
Mi tolse la tazzina del caffè dalla mano e me la appoggiò sul suo uccello muovendola su e giù io cercavo di toglierla ma non lo facevo con troppa convinzione mi piaceva e mi stavo bagnando cosi mi ritrovai a continuare ad accarezzarglielo anche quando lui mi lasciò la mano per palparmi il seno poi mi spinse con il bacino addosso al muro e tenendomi li appoggiata inizio a spogliarsi
Si tolse la maglietta poi mi premette sulle spalle e mi fece abbassare all’altezza del suo pene che nel frattempo era diventato duro come un randello lo sentii attraverso la tuta sulla faccia poi si tirò giù anche la tuta e il cazzo usci fuori come uno scettro bello grosso e duro mi disse dai datti da fare succhialo troia italiana. non me lo feci ripetere e lo presi in bocca, lo succhiai lo leccai fino a farlo venire dentro la mia bocca lui godeva e mi diceva sei una grande puttana l’ho capito appena ti ho visto e intanto mi riempiva la bocca di sperma, molto usci fuori e un po’ lo mandai giù non era cattivo solo un po’ aspro ma non cattivo
Mi tirai su sperando in una bella scopata ma lui mi disse di andare in cucina che lui doveva lavorare andai in bagno a lavarmi la bocca e lui mi segui e mi disse di lavargli l’uccello cosa che feci senza problemi anzi mi piaceva tenerlo in mano poi me lo tolse dalle mani e se ne tornò a lavorare, a pranzo gli dissi se voleva mangiare li con me , disse di no che aveva appuntamento con i suoi amici
Appena tornò mi richiese il caffè gli e lo portai lui lo bevve e poi mi disse dai adesso tirati giù le mutandine che ti scopo io gli dissi no dai non mi va e lui non dire bugie si vede benissimo che non vedi l’ora di farti scopare come una vacca,
Dai toglile e non fare storie, lo feci immediatamente e mi appoggiai con le mani al muro allargai le gambe e attesi che mi scopasse, lui si avvicino mi prese per i fianchi si posiziono e poi mi apri la fica con il suo cazzone duro era grosso ma io ero già bagnata e scivolo dentro fino alle palle, era bellissimo lui mi stava scopando in un modo fantastico sentire il suo cazzo che scorreva dentro e fuori di me mi fece venire diverse volte poi venne il suo turno ma volle sborrarmi sulla bocca perché disse che io ero una bocchinara nata, poi lui continuo a lavorare e io tornai in cucina tutto questo accadeva tutti i giorni mattina e pomeriggio fino al giovedì perché quel giorno fu il giorno del culo si avete capito benissimo fu il giorno che mi inculò. Al mattino appena entrato mi disse di togliermi le mutandine e di andare in camera che ormai era finita e diventata agibile io mi aspettavo la solita scopata invece lui mi disse oggi ti rompo il culo troia, io dissi di no che non volevo ma lui mi disse di non fare storie e di lasciarlo fare, mi fece girare a pecorina mi sputò sul culo mi ci infilò prima un dito poi 2 poi mi tirò verso di se e mi puntò il cazzo dritto sul buco del culo lo lascio li appuntato e con le mani mi strizzava le mammelle e fra un respiro e l’altro spingeva il cazzo dentro il mio culo che mano a mano cedeva, mi diceva che ero una gran troia bocchinara e quando la cappella fu dentro si fermò un attimo io mi rilassai e lui con un colpo lo infilò tutto dentro fino alle palle provai un po' di dolore e mugolai fra i denti, e lui disse ora sei anche una rotta in culo. sentivo le sue palle sbattere contro la fica e il cazzo entrare ed uscire cosi mi inculò ben bene e capii che anche nel culo era bello mi inculò fino a riempirmi il culo del suo liquido, sentire quei schizzi caldi dentro il culo era bellissimo appena finito mi disse:ora puliscilo bene con la lingua troia e poi lasciami lavorare, naturalmente mi inculò anche il pomeriggio.
Cosi facendo i lavori si prolungarono e non fini per quella settimana cosa che non mi dispiacque anzi. A mio marito disse che aveva avuto dei problemi con le pareti che non erano rasate a dovere ma che non doveva preoccuparsi che il prezzo era sempre lo stesso.
Naturalmente arrivò il giorno che i lavori finirono e cosi l’ultimo giorno dopo avermi scopato disse che sarebbe venuto il giorno dopo per riscuotere e per ritirare tutto il materiale e gli attrezzi,
Io naturalmente dissi di si e già pregustavo un’altra scopata per il giorno dopo.
Il mattino seguente mi preparai appena andato via mio marito e mi misi le calze auto reggenti il perizoma che poi lo tolsi non volevo perdere tempo e una camicetta sbottonata in modo che si intravedesse il seno e una minigonna cosi quando suonò alla porta io gia ero bagnata ma con mia sorpresa non era solo quindi rimasi male e credevo che sarei andata in bianco c’erano anche i suoi due amici salutarono presero lo loro roba rimisero i mobili a posto poi scesero per portare via gli attrezzi e il materiale avanzato poi risalirono chiesero di potersi lavare e vennero in sala da pranzo,poi lui mi disse signora spero sia rimasta soddisfatta del lavoro, dissi di si , lui chiese i soldi,
Io gli diedi quanto pattuito lui li prese li mise in tasca poi disse agli altri due adesso pago anche voi poi prendendomi per un braccio mi tiro verso di se e mi disse adesso ti divertirai come non mai poi rivolto a loro disse dai è tutta per voi
E cosi dicendo mi strappò la camicetta mettendo in mostra il mio seno quei due mi si avventarono addosso come lupi famelici ed i breve mi ritrovai con un cazzo in fica ed uno in bocca poi si aggiunse pure lui e me lo piantò nel culo cosi mi ritrovai con tre cazzi a riempirmi i buchi una sensazione unica naturalmente si cambiavano di posto e quindi tutti me lo misero sia nella bocca , nel culo e nella fica naturalmente il tutto con continui complimenti e parolacce fino a che non ebbero finito le forze e lo sperma , ne ero piena ero sfinita ma al settimo cielo
Ero li per terra in un lago di sperma con loro che si rivestivano e commentavano
Pesantemente la mia prestazione sei una vera troia, una cagna disse l’altro e lui invece con disprezzo no è un’italiana , le italiane sono tutte puttane, poi mi tirò su e mi disse di andare in bagno a lavargli i cazzi andai ma ero offesa dalle sue parole ma forse aveva ragione almeno con me, ero una puttana cosi gli lavai gli uccelli uno per uno fra le loro risa e offese poi lui mi poggio sulla bocca ancora sporca di sperma 200 euro dicendo che quello era il prezzo della mia prestazione e poi aggiunse questa sera non farti scopare da tuo marito altrimenti con la fica cosi sfondata rischia di cascarci dentro,e giù una bella risata perché dovete sapere c’è stato un passaggio in cui nella fica mi sono ritrovata due cazzi contemporaneamente è stato abbastanza doloroso ma ci sono entrati.

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